Esistono moltissime tipologie differenti di bevande alcoliche e semi-alcoliche, che divergono appunto tra loro per artigianalità, gusto e gradazione. Alcuni di questi vengono realizzati in casa, altri dalle rinomate aziende del settore, altri ancora sono frutto di studio ed evoluzione continua del trattamento della materia prima da cui vengono estratti. All’interno di questo mondo di sapori variegati e molto spesso pronunciati, un’eccellenza specie del sud Italia è il limoncello o liquore di limoni. Una bevanda che solitamente chiude il pasto principale smorzandone i toni forti per restituire al palato un gusto fresco e pulito. Scopriamone insieme i dettagli ed alcune curiosità legate a gradazione, caratteristiche peculiari, degustazione e proprietà nutritive.
Qual è la gradazione del limoncello?
Iniziamo questa analisi dettagliata del limoncello dalla questione legata alla sua gradazione. Essa dipende in maniera sostanziale dalle quantità di acqua, zucchero e alcol utilizzati per la realizzazione. A seconda delle proporzioni di questi tre elementi, varia il grado alcolico della bevanda in questione. Solitamente il limoncello verte su una gradazione che spazia tra i 30 ed i 37 gradi. Quindi una componente abbastanza forte, che lo rende un elemento di chiusura di un pasto ideale.
Come riconoscere un buon limoncello?
Veniamo ora ad un altro punto focale riguardante questo prodotto artigianale tipico del sud Italia: ossia come riconoscerne la qualità. Essa è vincolata ad alcuni tratti tipici: gusto, colore, profumazione e gradazione. Questi tre fattori determinano il valore ed il livello qualitativo del limoncello. Per carpirne tutte le sfumature il limoncello va portato al naso a temperatura ambiente. Il profumo di limone deve essere fresco e leggermente pungente. Ricordate che il profumo del limone è uno dei più copiati dell’industria alimentare, cosmetica e dei saponi. Altra dritta, se c’è nella lista degli ingredienti “aromi naturali” diffidate in genere sono prodotti con pasta di limone non con bucce fresche.
Come degustare il limoncello?
Come tutte le bevande alcoliche anche il limoncello per essere goduto al meglio deve essere degustato a determinate condizioni. Seguite i consigli della azienda che lo produce, in passato si aggiungeva pochissimo zucchero e si beveva a temperatura ambiente, oggi la moda è di berlo ghiacciato dal freezer a fine pasto. Naturalmente si può usare in cocktails nello spritz o tisane per aggiungere una nota fresca e personale.
Chi beve il limoncello?
Sono stati condotti degli studi e dei sondaggi in merito al consumo del limoncello, per capire quale sia il target di riferimento di questa bevanda. Da essi è emerso che sono in particolar modo le donne ad apprezzare questo prodotto straordinario liquore. Anche i turisti non disdegnano la sua degustazione, ma è il tessuto sociale nostrano a dare maggiori soddisfazioni sotto questo punto di vista. E contrariamente a quanto si pensi, è il nord dello stivale a richiedere il limoncello come elemento da tavola di preferenza. Nonostante quindi la sua produzione avvenga al sud, esso è amato moltissimo anche al nord, accontentando di fatto tutti.
A cosa fa bene il limoncello?
Una delle proprietà che maggiormente viene riconosciuta a questa bevanda è la capacità di favorire la digestione. Non a caso, il limoncello artigianale è una delle nostre specialità. Esso, come ribadito anche nei paragrafi precedenti, viene bevuto a fine pasto proprio per il motivo di cui sopra. Una buona alternativa all’amaro, che ha proprio la caratteristica di accelerare in qualche modo il metabolismo per smaltire pietanze particolarmente caloriche ed abbondanti. Nel limoncello, poi, sono le scorze di limone inserite nella sua lavorazione a fare la vera differenza: ciò perché questo agrume al pari di altri suoi simili, contiene vitamine dal forte potere antiossidante e antisettico. Quindi una bevanda sì alcolica, ma che se usata con moderazione e nelle giuste quantità può offrire ampi benefici contrariamente a quanto si possa immaginare e pensare.
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